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magari sarebbe fantastico . -
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io non ci ho ancora provato perché adottare un unicorno è complicato...devi avere stretto amicizia con 3 o 5 altri animali, poi ci devi stringere amicizia...ci vuole tempo insomma...e non sempre è facile trovarlo (devi controllare la città dall'alto da mezzanotte alle 5 del mattino...se vedi una nebbiolina strana su un luogo di pesca allora è probabile che l'unicorno ci sia)... . -
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pero'...sempre tutto molto semplice . -
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eh beh...sennò non sarebbe the sims... . -
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esattamente....io so che nn lo vedro mai... . -
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figurati...anche io dicevo così...e invece mi è riuscito di vederlo con 3 famiglie diverse...comunque, se al tuo sim metti il tratto amante degli animali lo troverai più facilmente... . -
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buono a sapersi. . -
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se mi viene in mente altro (anche se non gioco da un pò) ti faccio sapere... . -
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a chi lo dici io nn trovo mai un minuto, nn ho ancora potuto provare manco generationm . -
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povera cara...io non ho provato, invece, la benedetta altalena per i bimbi...che madre snaturata che sono...ahahahahah . -
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hahahahahahah . -
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mamma mia che tenerezza che da il latte al cavallo Bellisssimo....woow già pacioccone e grande il pupetto . -
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ahahahahahah...già... . -
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Che fatica crescere un bambino quasi da sola. Visto che mia sorella, mio cognato e mio marito lavoravano quasi tutto il giorno, Victor faceva affidamento quasi esclusivamente su di me per qualsiasi cosa: mangiare, giocare, imparare. Non mi pesava affatto, ovviamente, però a volte arrivavo la sera che ero proprio distrutta.
La prima parola di Victor, a sorpresa, fu "separazione". Chissà come mai gli è piaciuta tanto. Eppure nessuno a casa nostra si era mai separato.
Nel frattempo, anche Sheila scoprii di essere incinta. Non vedevamo l'ora che nascesse la bimba o il bimbo. Così almeno Victor, per un po', avrebbe avuto un compagno di giochi.
Dopo le prime parole, fu tempo per Victor di imparare a fare la pipì e la popò nel vasino. Così si poteva iniziare a togliere i pannolini.
E subito dopo anche i primi passi furono imparati. E' stata un'emozione enorme vederlo girovagare per la stanza da solo, senza aiuto da parte di mamma o papà. Era una cosa davvero stupenda, ma purtroppo questo mi faceva ricordare che presto sarebbe diventato un bimbo grande, sarebbe andato a scuola e presto sarebbe diventato un adulto che non avrebbe più avuto bisogno della sua mamma.
Comunque, c'era ancora molto tempo prima che questo accadesse. Quindi, meglio concentrarsi sul presente!
Finalmente riuscimmo anche ad ingrandire il soggiorno/sala da pranzo/ingresso. Prima a malapena riuscivamo a passare senza urtarci...ora per lo meno avevamo più spazio e anche una nuova TV.
Qualche giorno dopo il miglioramento di casa nostra, Sheila cominciò ad entrare in travaglio.
Ci vollero molte ore prima che nascesse la piccola Sandra, ma ora che era arrivata non vedevo l'ora di spupazzarmela un po'.
La nascita di Sandra segnò per me e Sheila la fine dell'età "giovanile". Da quel momento eravamo ufficialmente adulte, e come tali avremmo dovuto comportarci...
Ecco Sheila, che prese la decisione di slegarsi i capelli e farli crescere parecchio.
Io invece non avrei rinunciato per niente al mondo alla mia adorabile coda.
Anche Sandra, qualche giorno dopo, festeggiò il compleanno. Purtroppo il rullino con quelle foto è andato perso. Chissà che diavolo di fine ha fatto. Mah...comunque, a differenza di Victor, Sandra somiglia alla mamma per il colore dei capelli e al papà per gli occhi. Almeno uno dei nostri mariti, a quanto pare, ha dato il suo contributo all'aspetto di sua figlia.
A Sandra insegnai io ad usare il vasino, quando la mamma era a lavoro. Mi divertiva vederla dimenarsi sul vasino, tentando di scapparmi da sotto il naso perché non voleva saperne di stare seduta su quel coso. Ma alla fine ho avuto la meglio su di lei, così non aveva più bisogno di pannolini.
Per le prime parole di Sandra, però, Sheila era a casa così decise che sarebbe stato compito suo. A differenza di Victor, la prima parola della piccola almeno aveva un senso con la sua età.
E, poco a poco, anche Sandra iniziò a sgambettare per casa da sola, senza aver bisogno di nessuno. E presto, almeno lo speravo, sarebbe diventata grande abbastanza da permettermi di tornare ad allenarmi con Didi e vincere qualche gara.
Un bel giorno, Victor smise di gattonare in giro per casa, di mettersi il ciuccio in bocca e di piangere per qualsiasi cosa: aveva raggiunto l'età scolastica oramai, ed era tempo che iniziasse a seguire le sue inclinazioni personali.
Mi stupì alquanto quando, una sera, disse a me e Nigel che voleva frequentare una scuola privata. Io ovviamente glielo sconsigliai: gli dissi che era una pessima idea, che ci si sarebbe trovato male e che lo avrebbe rimpianto per sempre. Ma Victor pensava che il mio modo di giudicare la scuola privata fosse dovuto solo al fatto che io ero stata costretta ad andarci, mentre lui ci andava volontariamente. E comunque, mi disse che - se si fosse trovato male - mi avrebbe chiamato così che io potessi riportarlo a casa e iscriverlo alla scuola pubblica. Mi piangeva il cuore a sapere che mio figlio avrebbe sofferto ciò che era toccato a me alla sua età, ma era così testardamente convinto che non potei fare altro: lo iscrivemmo all'accademia sportiva, come aveva richiesto e lo vedemmo partire su un'auto privata della scuola con un sorriso a 32 denti. Piansi per un giorno intero per la perdita del mio bambino, ma il sentire la sua voce quella sera - così felice e serena - mi ridette forza. Ero sicura che a lui sarebbe andata meglio.*****
Piccolo annuncio: questa storia, quando Sandra diventerà una giovane adulta (tra circa 3 aggiornamenti), si trasformerà in una nuova sfida: la 100 Baby Challenge. In pratica, Sandra dovrà avere (prima di diventare anziana) 100 bambini con altrettanti uomini diversi (ovviamente il numero di papà può diminuire in caso di parti gemellari o trigemini). Questo cosa significa per voi lettori? niente di particolare: se volete, potrete dare una mano alla storia suggerendo dei nomi per i bambini (io userò nomi dei miei libri/telefilm preferiti: Harry Potter, Jane Austen, Percy Jackson, Le Cronache di Narnia, Twilight, Streghe, etc.) - potete suggerire nomi che non c'entrino nulla con il mondo letterario o cinematografico - oppure creando dei padri per i futuri bambini (potete crearli con qualsiasi sfumatura di colore di pelle/occhi/capelli...non importa, anzi: più strani sono e meglio è!). Ovviamente alla fine (o all'inizio) del post in cui userò i vostri padri o i nomi che mi avrete suggerito, ringrazierò personalmente il suggeritore. Beh, spero sia tutto chiaro. Comunque, avete almeno 3 settimane per pensarci prima che inizio a postare la nuova modalità di storia.
Grazie dell'attenzione!
Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 08:52.