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Capitolo 5 – Il primo incontro
La mattina era passata con lentezza esagerata. Mi annoiavo da morire in classe, ad ascoltare cose già sentite. Uno degli svantaggi di essere un vampiro.
Sarah non mi mollava un attimo, come al solito. Mi stava appiccicata come se temesse che sarei scomparso appena mi avesse lasciato andare. Non che non ci abbia pensato, ovviamente. Se quello di sparire per qualche anno era l’unico modo che avevo per allontanarla da me, avrei sopportato ben volentieri la lontananza dai miei. Ma il pensiero di Carlisle, Esme e Alice che si struggevano per il dolore, mi tratteneva dal mettere in atto un simile piano.
Finalmente la campanella suonò, con sommo sollievo di tutti. Mi alzai lentamente, non volevo dare modo agli altri di accorgersi della nostra stranezza, seguito a ruota da Sarah, ancora saldamente aggrappata al mio braccio.
Ci avviammo a passo umano verso la mensa. Cercai di ignorare i pensieri di Sarah, così vividi e coloriti. Alice aveva ragione, come sempre. Raggiungemmo i miei fratelli e ci accomodammo al tavolo. Tre coppiette in atteggiamenti amorevoli…beh, per Alice, Jasper, Emmett e Rose questo era vero. Per quanto riguardava me, cercavo soltanto di ignorare i tentativi di Sarah di baciarmi o di accarezzarmi. Guardavo fuori dalla finestra, annoiato e leggermente irritato.
La sala si stava riempiendo a poco a poco. Tutti i pensieri che coglievo sembravano concentrati su una sola cosa, però. C’era stata una novità in quel paesino così noioso: era arrivata una nuova ragazza.
Capirai, gli umani sono tutti così stupidi e infantili.
Quando, l’anno precedente, noi ci eravamo presentati a scuola, il primo giorno si parlava solo di questo. I maschi erano infuriati per la presenza di tre nuovi pretendenti per le ragazze della scuola e ammaliati dalla presenza delle tre ragazze, soprattutto da Rose. Le femmine invece sbavavano per me, principalmente. Emmett e Jasper avevano intimorito un po’ tutte nell’attimo esatto in cui entrarono nell’edificio. Ma alla pausa pranzo di quel giorno, vedendo le tre coppie che formavamo, i pensieri si erano modificati: per lo più trovavano strano che sei fratelli - nonostante sapessero che non lo eravamo davvero - potessero avere delle relazioni tra di loro. Certo qualche ragazza, come Jessica Stanley o Lauren Mallory, era ancora invaghita di me, ma era semplice ignorarle.
Non avrei dovuto sorprendermi, quindi, del fatto che i pensieri di quel giorno fossero tutti dedicati alla nuova arrivata. Avvertii la sua presenza in sala mensa quando percepii un cambiamento nei pensieri intorno a me: tutti i ragazzi e Jessica Stanley si ritrovarono all’improvviso a lanciare pensieri poco carini alla nuova arrivata. A quanto pareva, Mike Newton aveva avuto il piacere di essere il prescelto. Vedevo nelle menti dei ragazzi Mike che camminava mano nella mano con la nuova ragazza.
Mi soffermai sul suo viso, così anonimo. Aveva dei capelli castani leggermente ondulati, legati in una coda di cavallo molto alta. Era esile, ma non troppo. Gli occhi erano castani e aveva le labbra leggermente asimmetriche.
Tutto questo chiasso per nulla. Pensai tra me, sorridendo per l’ovvietà e la stupidità umana.
Mi isolai anche da loro, cercando di investire il resto di quell’ora in qualcosa di meglio…Speranza vana.
Dunque, vediamo…svestita, no: mi ha già rifiutata ieri sera. Potrei osare quel grazioso completino di raso nero che ho visto in camera di Rose…Forse, se le spiego a cosa mi serve, capirà e me lo presterà.
I pensieri di Sarah stavano diventando davvero troppo espliciti. Anche Alice aveva notato i suoi piani, potevo leggerlo nella sua visione.
Oh mio Dio…Edward dobbiamo assolutamente fermarla. Mi piace, come sorella, ma non può continuare ad illudersi così. Parlerò con Rose e le dirò di non prestarle nulla, almeno qualche minuto lo recuperiamo.
Fui grato a mia sorella per aver deciso di aiutarmi. Da solo, non sarei mai riuscito a liberarmi da quell’incubo.
“Oh, quelli sono i Cullen. I figli adottivi del Dottor Cullen e di sua moglie.” Disse Jessica Stanley, a qualche tavolo di distanza. Non provarci nemmeno, cara la mia 'nuova arrivata'. Già ti sei fregata Mike, ora vorresti anche Edward? Pensò poi, con un tono leggermente velenoso.
La nuova ragazza doveva averle chiesto di noi. Non capii subito perché provavo un certo fastidio. Non era sicuramente per Sarah, o almeno non solo.
“Hanno adottato sei ragazzi? Però…dev’essere stata dura tirarli su tutti insieme.” Disse una voce sconosciuta, probabilmente la nuova ragazza, Isabella Swan…Anzi, Bella.
Dal suo lato non giungevano pensieri.
Strano. Possibile che quella ragazza sia incapace di pensare? Eppure parla, quindi qualcosa nella sua mente dovrà pur passare.
Drizzai ancora di più l’orecchio, per cercare di ascoltare i pensieri di Bella. Volevo sapere perché non riuscivo a sentirla.
“Si dice che la signora Cullen non possa avere figli, così il marito ha deciso di adottare tutti quei ragazzi per renderla felice.” Rispose Jessica con un tono poco gradevole. Sicuramente la “signora” ha problemi a letto, e magari il dottor Cullen ha avuto di meglio da fare, di notte, che preoccuparsi dei figli che non arrivavano.
Come si permetteva quell’ignobile ragazza di offendere Esme e Carlisle in quel modo? Un ringhio istintivo mi salì per la gola, facendo voltare alcuni ragazzi seduti al tavolo vicino. Emmett mi tirò un calcio sulla gamba.
Ehi, rilassati. Che cavolo ti prende?
Scossi la testa, furente. Avrei fatto pagare a Jessica Stanley quelle offese…in un modo o nell’altro.
“Non mi sembra una cosa brutta…anzi, credo sia stato davvero un bel gesto.” Rispose Bella, con un tono di voce scocciato. Forse aveva percepito qualcosa di quello che pensava Jessica?
Non parlarono più di noi, ma Jessica rivolgeva continue occhiate avvelenate a Bella, definendola con epiteti non proprio gentili nei suoi pensieri. Alla fine della pausa pranzo, mi diressi, insieme alla ormai immancabile Sarah, a biologia, la penultima lezione di quel giorno. Ci sedemmo al nostro solito tavolo, in fondo all’aula.
“Edward, stasera ti va di parlare un po’? Sto pensando che forse dovremmo chiarire un po’ meglio la nostra storia.” Mi disse distrattamente Sarah.
Non risposi subito. Non riuscivo a capire se fosse un altro dei suoi trucchetti o se fosse seria. La sua mente era completamente vuota.
“Edward? Ti va di parlare o no?” mi chiese di nuovo dopo un minuto di silenzio da parte mia.
“Ok…parleremo.” Risposi distratto. Avrei dovuto parlare con Alice, per sapere cosa aveva visto.
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abc = Ricordi del passato
abc = Pensieri
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Intrattenimento & Co
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dicevi?????
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