Oh My Warrens

Dopo la nascita di Bart, la pace in casa è oramai svanita.





Tutte le mattine, prima di andare a lavoro, Ben si alza e coccola nostro figlio. Ci gioca per ore mentre aspetta che io mi alzi e prepari la colazione per tutti. Gli dà da mangiare col biberon e poi gli cambia anche il pannolino, senza alcun tipo di problemi. E intanto io posso far colazione e farmi una doccia tranquillamente. Cosa di cui gli sono eternamente grata. Quando poi, dopo colazione, Ben va a lavoro, io resto a casa col piccolo. Me lo spupazzo un po' finché non si addormenta e poi mi dedico alla casa.


Un paio di mesi dopo la nascita di Bart, Benjamin ha festeggiato il suo trentacinquesimo compleanno. Non è cambiato di una virgola, sia esternamente che internamente. E' sempre il solito Ben, padre e marito affettuoso, instancabile lavoratore e aiuto prezioso in casa.

E ovviamente abbiamo festeggiato in maniera speciale il suo compleanno.


Le mie piantine, nonostante l'autunno sia già arrivato da noi con il suo freddo pungente e le foglie colorate, crescono sane e forti e mi danno soddisfazioni enormi. Tra poco potremmo finalmente avere la casa che ho sempre sognato e non vedo l'ora di cominciare i lavori.




Quando sono libera da Bart (che dorme beato nella sua culletta) o dalla cura delle piante, ovviamente devo pulire casa. Si sporca così velocemente in questo periodo, con le foglie che cadono a terra e ci si attaccano alle scarpe ogni qualvolta usciamo di casa. Non mi fermo mai, e la sera spesso sono stanca. Ma alla fine è la vita che ho scelto, e voglio godermela fino alla fine.


Spesso la sera, quando Ben rientra dal lavoro, ci sediamo insieme a leggere un libro dopo cena mentre Bart e Orion dormono, oppure ci occupiamo dei nostri cuccioli a turno.

Purtroppo però fatichiamo ad avere un secondo figlio, nonostante ci proviamo spesso. Il dottore dice di rilassarci e pazientare, speriamo bene.

E finalmente, dopo quasi un anno dalla nascita di Bart, inizio ad avere di nuovo la nausea. Ovviamente vado di corsa dal medico per averne la certezza, anche se stavolta ne sono sicura: sono di nuovo incinta! Per scaramanzia però non dico nulla a Ben.


Mentre aspetto i risultati delle ultime analisi fatte, il mio adorato Bart compie un anno e finalmente possiamo iniziare a lavorare sulle sue capacità di base.

Abbiamo deciso di regalargli alcuni giocattoli con cui può divertirsi e imparare allo stesso tempo mentre la mamma e il papà sono magari impegnati in altre cose.

Una settimana dopo finalmente il responso: sono incinta! E siamo entrambi al settimo cielo, oramai non ci speravo più. E invece un secondo pupo è in viaggio per rendere questa casa ancora più gioiosa e magica.



E così, con il passare del tempo e con mille difficoltà, cominciamo ad insegnare al nostro principino ad usare il vasino e a parlare. E' stata davvero dura e a volte ci siamo dovuti dare il cambio con Ben, ma alla fine almeno queste due cose basilari sono state assimilate.

Nel frattempo la gravidanza procede bene e vedere il pancione che cresce di mese in mese è una gioia indescrivibile. Sento i calci del pupo che mi arrivano spesso durante la notte, svegliandomi all'improvviso. Ma di sicuro questo è il periodo più bello e gratificante per me.



Abbiamo anche iniziato a ristrutturare casa. Abbiamo aggiunto un secondo piano (anche se non è proprio quello che volevo fare, avrei preferito rimanere su un solo livello, ma secondo l'architetto al momento non è possibile e spandere la casa di lato e sul retro, bisogna prima fare non so che lavori di strutturazione) dove abbiamo spostato la nostra camera matrimoniale e la nursery. Così finalmente Bart (e il pupo in arrivo) avrà una camera tutta sua.

E finalmente con Bart abbiamo anche iniziato il lungo processo per insegnargli a camminare.


Mentre stavo andando a letto una sera, circa sette mesi dopo il compleanno di Bart, sono stata colta da dolori lancinanti allo stomaco lungo il corridoio. Benjamin dormiva profondamente, stanco per una lunghissima e pesantissima giornata al lavoro, e così mi sono dovuta fare forza e far nascere il bambino a casa. Non è stato affatto facile, né molto piacevole, ma alla fine, dopo due ore e mezza di travaglio è nato Brian, il nostro secondogenito. Dopo aver messo il piccolo nel suo lettino, sono crollata a letto esausta.

All'alba, Ben si è alzato come al solito ed è andato nella nursery per giocare con Bart. E si è trovato la bella sorpresa davanti agli occhi.



E' stato così contento che, pur di stare con il piccolo a giocare e guardarlo dormire, si è dato malato ed ha saltato un giorno di lavoro. Quando mi sono finalmente alzata (era quasi mezzogiorno oramai) l'ho trovato con le braccia appoggiate alle sbarre della seconda culla che guardava il piccolo Brian dormire. Quando si è accorto della mia presenza, si è avvicinato, mi ha baciata e mi ha sussurrato "Grazie".

E così, mentre Benjamin insegna qualche trucchetto utile a Orion,

Di ritorno dall'ospedale, dopo la nascita di Barbara, ho detto a Ben che non potrò avere altri figli: a quanto pare durante l'ultima gravidanza ci sono stati dei problemi non diagnosticati che poi si sono espressi nell'emorragia, causando la mia incapacità di generare altri figli. Ben mi ha abbracciata e mi ha detto che va bene così, abbiamo tre splendidi bambini e non ha bisogno di altro. Rientrata in casa, ovviamente mi sono precipitata da Barbara, la mia piccolina, che ho tenuto in braccio solo per pochi minuti. E' così bella che me la mangerei di baci. Poi ovviamente sono andata da Brian a coccolarmi anche lui, e alla fine Bart al ritorno da scuola mi ha abbracciata stretta e mi ha fatto promettere di non lasciarlo mai più, nemmeno per poche ore.



Mentre ero in ospedale, Ben ha fatto finire i lavori in casa (così Bart ha finalmente la sua stanza con un pavimento e con un bagno decente, anche se manca ancora la doccia e la carta da parati, ma provvederemo quanto prima). Inoltre come regalo mi ha fatto anche trovare un'arnia con delle api - per il miele, un pollaio e anche una stalla con delle mucche. E' semplicemente adorabile. Sa quanto io ami la campagna - da quando sono qui - e gli animali e ha cercato di rendere il mio ritorno a casa il più felice possibile. Per quanto riguarda invece la mega pietra vicino alla porta, è merito di Orion. L'ha trovata in un parco ed ha deciso di lasciarcela come ricordo.

Di solito la sera, mentre io bado ai piccoli di casa, Ben e Bart si siedono insieme a leggere e fanno a gara a chi finisce prima. Non so chi sia più infantile tra i due, ma a volte mi diverto ad osservarli. E soprattutto, vedere Bart crescere così tanto mi ricorda che il mio trentesimo compleanno si avvicina inesorabile.


E quando arriva, decido di farmi fare delle mesh viola dal mio parrucchiere di fiducia, oltre a togliere la coda di cavallo e accorciare un po' i capelli. Erano anni che non entravo da un parrucchiere, forse l'ultima volta è stata prima che mi trasferissi qui ad Appaloosa Plains. Ed è bello vedersi diverse ogni tanto.


Intanto, è tornato l'inverno e mentre Bart si diverte a fare pupazzi di neve sempre diversi (e alcuno sono abbastanza inquietanti, soprattutto quando esco di mattina presto per andare nel mio orticello)

io mi dedico ai nuovi ospiti di casa. Le piante oramai sono in 'letargo' e non hanno problemi di alcuna sorta, ma i poveri animali devono essere nutriti e accuditi costantemente. Fatto questo, torno dai miei cuccioli che si svegliano più o meno intorno alle 6.30 e dò loro la pappa.

E alla fine penso a noi adulti e a Bart, che fa colazione con noi prima di andare a scuola, seguito dal papà che va in ufficio, lasciandomi sola con i piccoli. E vi giuro che non potrei desiderare niente di meglio.


Finalmente un anno è passato da quell'orribile notte in cui stavo per morire dando alla luce la mia cucciolotta, ed è tempo per lei di spegnere la sua prima candelina. Mi spiace un po' che solo Brian abbia ereditato i miei capelli biondi, ma per quanto riguarda gli occhi...non ci si può sbagliare: sono tutti e tre figli miei. E ne sono orgogliosa.

Con Barbara è più difficile insegnarle ad usare il vasino. Non vuole proprio starci sopra e per dispetto continua a fare la pipì solo quando le rimetto il pannolino. Ma non mi arrendo. Prima o poi troverò il sistema di farla ragionare.

Per quanto riguarda il parlare, invece, è stata la prima dei tre a pronunciare la sua prima parola a soli 9 mesi...anche se cuore spezzato non mi sembra una parola molto adatta ad una bimba di quell'età.


Comunque, tra una prova e l'altra, Brian ha spento le sue sei candeline e ora comincia a frequentare la scuola elementare con Bart. E da quel che vedo, i nostri bambini saranno adorabili da grandi. Sono così belli che mi stupirei se a diciott'anni ci arriveranno senza avere una ragazza (o ragazzo nel caso di Barbara).

Con il passare degli anni, e l'approssimarsi dei miei 35 anni, ho deciso che le mesh viola non sono più adatte, così il parrucchiere me le ha ricoperte con un biondo cenere. Credo sia giunta l'ora per me di capire che con tre figli - uno dei quali prossimo ad essere un adolescente - non posso più permettermi colpi di testa...quelli spetteranno a Bart e ai cuccioli.


E a proposito di Bart, il suo quattordicesimo compleanno è arrivato come un fulmine, senza nemmeno darmi il tempo di rendermi conto che oramai non è più un bambino. Presto comincerà a lavorare, o andrà all'università, e prenderà il mio posto in questa narrazione. E la cosa mi rende triste perché mi sono affezionata a questa specie di diario di viaggio che sto redigendo. Ma sono quasi certa che Bart farà un ottimo lavoro quando toccherà a lui tra circa 4 o 5 anni.

Nel frattempo, sia Bart che Brian si impegnano nello studio e spesso si aiutano con i compiti (beh, in realtà è Bart che aiuta Brian, ma è uguale). Spesso entrambi portano a casa dei compagni di studio e passano i pomeriggi a fare i compiti prima di giocare all'aria aperta o di leggere qualcosa sul divano. Sono davvero legati, e spero che rimangano così per sempre. E che non commettano l'errore di non sentirsi per decenni, come accade tra me e Greta. Non è mai voluta venire ai compleanni dei ragazzi, nonostante i miei ripetuti inviti. Ben l'ha anche chiamata per farsi aiutare con Barbara e Brian mentre ero in ospedale, ma ha sempre usato il lavoro come scusa. Credo che nemmeno la mia morte la toccherà più di tanto, quando arriverà il momento...sempre che sia io la prima ad andarmene. E' un peccato perché vorrei davvero riallacciare un rapporto con lei. A parte Ben e i ragazzi, è l'unica famiglia che ho. E lei non si è nemmeno sposata, quindi è anche più sola di me. Ma se non vuole avere nulla a che fare con noi, non posso costringerla purtroppo.




Comunque, in tutto questo abbiamo accumulato parecchi soldini - tra le promozioni di Ben e la vendita dei miei ortaggi (quelli che sono in avanzo rispetto alle necessità della nostra famiglia). E così ora le camere dei ragazzi sono finite, anche i loro bagni sono provvisti di doccia, in camera ho finalmente potuto mettere il letto che ho sempre sognato...e abbiamo anche la lavatrice con asciugatrice. Ora direi che non ci manca proprio nulla in casa. E tutti i soldi che avremo da ora in avanti, serviranno per gli studi futuri dei ragazzi e per permettere a Brian e Barbara di avere una casa per conto loro quando arriverà il momento di lasciarci.

A sedici anni, a Bart è venuta la smania di voler imparare a guidare. "Ma mamma, tutti i miei amici lo sanno fare, non voglio essere l'unico che non ha la patente." E così non ho avuto altra scelta che insegnargli. Ovviamente possiamo fare lezioni solo la sera, dopo che Ben torna da lavoro, perché qualcuno deve stare a casa con Barbara e Brian. Comunque devo ammettere che al volante Bart se la cava bene. E' disciplinato, prudente e ascolta i miei consigli. Sarà un ottimo guidatore appena gli daranno la patente.

E qualche mese dopo è stato organizzato un ballo scolastico a scuola e Bart è andato tutto agghindato, con una limousine affittata per l'occasione da un gruppo di amici suoi. Si è divertito parecchio, anche se non è voluto entrare nei dettagli della serata. Scommetto che lì ha conosciuto una ragazza che gli piace ma non vuole dirlo prima di vedere come andrà la cosa.


Barbara ha finito la sua educazione di base ed è finalmente pronta a spegnere le sue prime sei candeline, per cominciare la scuola elementare,


e poco tempo dopo anche Brian arriva a spegnere le candeline del suo quattordicesimo compleanno, raggiungendo Bart nell'età adolescenziale e facendo capire a me e Ben che tra poco sarà tempo per noi di ritirarci e lasciare andare avanti la nuova generazione. Ma prima, mi concederò un ultimo aggiornamento di questo diario di viaggio.