A dark & dreary night

A Twilight Fiction

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    Jasper
    Aro iniziò a blaterare su quanto fosse necessario mantenere segreta la nostra esistenza, nonostante gli umani non credessero più negli esseri mitologici, perché loro avevano il potere – grazie alla tecnologia – di distruggerci tutti. Quindi passò a raccontare quanto fosse pericoloso mantenere in vita Ness, del cui futuro non sapevamo assolutamente nulla, per salvarci la pelle. “Solo ciò che si conosce è tollerabile. Ciò che è sconosciuto è… un punto debole.”
    “Aro, non trarre conclusioni affrettate.” Carlisle aveva una voce cupa.
    “Posso intervenire?” Garrett fece un passo in avanti. Aro annuì. “Carlisle mi ha chiesto di venire qui per fare da testimone. Cosa ovviamente non più necessaria, visto che è stata stabilita la vera natura di questa bambina.” Indicò Ness con un mezzo sorriso. “Ma ora sto testimoniando per qualcos’altro. Voi,” si rivolse ai testimoni di Aro. “Non vi conosco personalmente… a parte un paio di vecchie conoscenze. Ma sospetto che siate nomadi, come me. Non obbedite a nessun padrone. Voglio parlare a voi, così che riflettiate su ciò che sto per dire. Questi Anziani, questi… capi, vi hanno trascinati qui per sete di giustizia. Ma noi sapevamo già che il loro scopo sarebbe stato un altro. Avete visto anche voi che le accuse per cui siete venuti qui sono false, eppure continuano a cercare scuse per punire i Cullen. Scuse deboli e senza senso. Perché il loro vero scopo è distruggere questa famiglia.” Fece un cenno verso Carlisle e Tanya. “Li considerano dei rivali, perché loro sono molto uniti. Più di quanto abbia mai visto in altri clan. E temo che questi legami – veri legami affettivi, impossibili da spezzare – siano da attribuire alla loro ‘dieta’. Non cacciano esseri umani, come me… e voi. E forse è questo che li rende così potenti… e spaventosi ai loro occhi. Vivono in assoluta pace, senza rivalità o sete di potere. A differenza di chi crede di poterci comandare.” Garrett fece una pausa. Aro era assolutamente tranquillo. “Carlisle ci ha chiamati solo per testimoniare che Renesmee, questa straordinaria bambina, non era ciò che sembrava. Ma noi, in cuor nostro, sapevamo che alla fine avremmo dovuto combattere per la nostra vita, per la nostra libertà. E abbiamo accettato l’incarico, consci dei rischi che correvamo. Sapevamo per certo che Aro non avrebbe ascoltato, pur di ottenere il suo scopo. Abbiamo una vampira, qui, che sa quando gli altri mentono. E non può essere ingannata. Voi non lo vedete, ma Caius ha un sorrisetto impaziente. Non vede l’ora di poterci attaccare tutti. E’ solo per questo che siete qui. E adesso, dovete scegliere cosa fare. Resterete lì, al loro fianco, pronti a farvi influenzare dalle loro menzogne? O deciderete di andarvene per la vostra strada? Vi lasceranno liberi? Io ho fatto la mia scelta: combatterò per la mia libertà.” Voltò lo sguardo verso gli anziani. “Attaccateci pure, ormai le vostre intenzioni sono state svelate. Non prendeteci per stupidi. E smettetela di usare quei testimoni che avete portato. Siate onesti nelle vostre intenzioni. Forse perderemo, forse no. O magari è esattamente questo il problema: vi siete resi conto che non siamo così in svantaggio come credevate. Non importa: scegliete cosa fare. E se cadremo, voi,” guardò nuovamente i testimoni, “verrete con noi. Non vi lasceranno mai andare in pace. Non vi permetteranno di testimoniare su quel che è accaduto qui… oggi.” Garrett terminò il suo discorso e tornò al fianco di Kate.
    “Bene, allora chiediamo ai nostri testimoni cosa vogliono fare.” Aro si voltò verso le sue schiere. “Amici, cosa ne pensate? Vi sentireste al sicuro se lasciassimo in vita quella bambina? Certo, non è un’immortale. Ma siamo certi che la sua esistenza non sia un rischio per tutti noi?”
    I testimoni di Aro si guardavano in faccia, confusi. Una nomade si fece avanti.
    “Quali sono le nostre opzioni? Combattere con voi o contro di voi? Non abbiamo altra scelta?”
    “Certo che no, Mackenna.” Aro trasalì impercettibilmente, come se fosse offeso dalle sue parole. “Potete andare via, liberi di tornare a casa vostra come ha fatto Amun.”
    Mackenna vi voltò verso un altro nomade. “Allora noi ce ne andiamo. Abbiamo visto che la bambina non è ciò che pensavamo. Non serve che restiamo oltre. Non è stata infranta alcuna legge.”
    “Mi dispiace che la vediate così. Ma sapete qual è il nostro compito.”
    Il compagno nomade di Mackenna si fece avanti. “Anche io so quando una persona mente. E quando invece dice la verità.” Si avvicinò a lei. “Abbiamo testimoniato che la famiglia Cullen è innocente. Ora andremo via.”
    Poi si voltarono e sparirono tra gli alberi, seguiti poco dopo da altri vampiri. Aro era deluso, ma sentivo la sua caparbietà. Era certo che, anche in minoranza, avrebbe potuto averla vinta. Così decise di consultarsi con Caius e Marcus. E quello era il segnale prestabilito. Si cominciava!

    *****


    Bella
    Non appena Aro si voltò a formare un triangolo con i suoi fratelli, presi Renesmee tra le braccia e la misi sulla groppa di Seth.
    “Amore, ti ricordi quello che ti ho detto prima?”
    Ness iniziò a piangere, ma annuì. “Ti voglio bene, mamma.”
    “Ti voglio bene anche io, amore. Più della mia stessa vita.” La baciai sulla fronte, ignorando lo sguardo di Jasper. Poi mi sollevai sulle punte e raggiunsi le orecchie del mio miglior amico. “Non appena saranno distratti, scappa più veloce che puoi. Portala in salvo. E non fermarti finché non sarete al sicuro. Ness ha tutto il necessario per sopravvivere.”
    Renesmee si voltò verso Jasper, che mi guardava terrorizzato. Lei lo abbracciò e lui ricambiò il gesto quasi con disperazione.
    “Perché non me lo hai detto?” La voce di Jasper era carica di dolore.
    “Aro...”
    “E’ stata Alice?” Annuii. Edward mi guardò con un sopracciglio alzato.
    “Alice mi ha dato la chiave per far fuggire Ness e metterla in salvo. Edward, mi dispiace. Ero l’unica che doveva saperlo, o Aro lo avrebbe capito troppo presto.”
    Salutai il mio migliore amico, dandogli un bacio sul pelo e accarezzandolo. Jasper gli diede una pacca sulla groppa.
    “Quindi non c’è speranza?” Carlisle sembrava sul punto di piangere. Mi voltai a guardare lui, Esme, Rose… Erano tutti sconvolti.
    Tentai un sorriso. “Invece sì! Sto solo cercando di assicurare a Ness un futuro, se le cose andranno male.”
    Esme ci passò accanto, accarezzando entrambi, e si accoccolò tra le braccia di Carlisle. Rose baciò Emmett. Garrett sussurrò a Kate: “Se sopravviviamo a questo, ti seguirò dovunque.” Tia accarezzò Benjamin.
    Poi qualcosa mi distrasse. Una strana pressione sul mio scudo, ma non sapevo da dove venisse. “Attenzione,” sussurrai. “Stanno tentando qualcosa.”
    Jasper mi guardò. “Come fai a saperlo?”
    Non ebbi il tempo di rispondere. Lo fece Edward per me. “Chelsea. Non riesce a sentirci.” Mi guardò. “Sei tu?” Annuii, con un accenno di sorriso. Poi si allontanò in direzione di Carlisle, mentre una stoccata più forte colpiva lo scudo nel punto in cui si trovava Carlisle. “Tutto ok?”
    “Sì,” rispose Carlisle. “Perché?”
    “Jane...”
    Mi voltai verso la vampira e nel contempo sentii una dozzina di attacchi provenienti dal punto in cui era lei. Mi voltai rapidamente, ma nessuno aveva subito danni.
    “Incredibile...” Edward mi guardò in modo strano.
    “Perché attacca, se non hanno ancora deciso?” La voce di Tanya era bassissima.
    “E’ così che agiscono. Loro fingono di consultarsi, in modo che Jane e Alec possano rendere inermi gli avversari.”
    Guardai nuovamente verso Jane, che insisteva ad attaccarmi. Le sorrisi apertamente, scoprendo i denti.
    “Bella, preparati.” Edward si affiancò a me. Guardava insistentemente verso i Volturi. “A breve arriverà l’attacco di Alec, e allora sapremo se il tuo scudo regge anche il suo potere.”
    Guardai anche io da quella parte. Vidi, dopo qualche istante, una specie di foschia limpida che avanzava lenta sulla neve. Allargai lo scudo ben oltre la nostra prima linea difensiva, per evitare che quella foschia arrivasse troppo vicina. Contemporaneamente, Benjamin scatenò una folata che cercò di spazzare via la foschia, ma non ebbe successo. Quando la foschia si infranse contro il mio scudo, sentii un gusto dolce, stucchevole. Era una sensazione davvero fastidiosa, tipo quando la novocaina ti anestetizza la lingua. Vidi la foschia arrampicarsi lungo lo scudo, in cerca di falle.
    “Se si arriverà allo scontro,” dissi incerta. “Sarò il bersaglio numero uno.”
    “Tranquilla, tesoro. Te li terrò lontani io.” Jasper aveva ripreso calore, nella voce. Forse sapeva che ora avevamo davvero la possibilità di vincere, fintanto che il mio scudo rimanesse attivo.
    “Io voglio Demetri,” disse Edward con astio. Non gli chiesi il perché.
    “Io aiuterò Bella, Jasper. Nessuno la toccherà. Tu occupati di Felix.” Zafrina si avvicinò a me.
    “Jane lasciatela a me...” La voce di Kate era carica di odio.
    “Io voglio Caius.” Il desiderio di vendetta di Tanya era palese nella sua voce.
    Fu allora che Aro parlò. “Prima che votiamo, fatemi ricordare che non c’è alcun bisogno di violenza, qualsiasi sia la decisione del consiglio.” Edward lasciò andare una risata nervosa. “Sarebbe un totale spreco di vite per la nostra specie. I Volturi sarebbero felici di accogliere molti di voi. Come te, Edward. O Bella, Benjamin, Kate, Zafrina. Prendete in considerazione ogni possibilità di scelta.” Chelsea continuava a cercare di eludere il mio scudo per spezzare i nostri legami. Aro ci scrutava impaziente, ma nessuno cedette alle sue ‘lusinghe’. “Votiamo, dunque.” Sembrava riluttante.
    Caius prese subito la parola. “La bambina è un pericolo troppo grande. Va distrutta, insieme a tutti coloro che la proteggono.” Sorrideva compiaciuto.
    Marcus aveva l’aria di chi avrebbe voluto trovarsi da tutt’altra parte. “Per me la bambina non è un pericolo imminente. E se in futuro dovesse diventarlo, possiamo sempre rivotare.”
    “Il voto decisivo spetta a me, dunque.” Aro sembrava quasi aspettarselo.

    *****


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    Edited by Nike8437 - 11/9/2019, 18:12
     
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    Jasper
    Sentii un rapido cambiamento d’umore in Edward mentre Aro parlava. Era improvvisamente euforico. Poi notai una nuova presenza nella radura, seguita da altre tre. Non ebbi bisogno di voltarmi per capire. Alice era tornata. E non era sola. Qualunque cosa dovesse cercare, l’aveva trovata.
    “Aro?” Edward parlò, prima che l’altro esprimesse la sua decisione. Quando Aro gli dedicò la sua attenzione, proseguì: “Renesmee per te è un pericolo solo perché non riusciamo a prevedere la sua crescita? Giusto?”
    “Sì, se potessimo sapere con certezza che crescendo resterebbe celata al mondo intero...”
    “Quindi, per essere chiari,” Edward sottolineò le ultime parole. “Se sapessimo con certezza cosa diventerà mia nipote, non avremmo bisogno di altri consigli?” Al sentire Edward definire Ness ‘mia nipote’ mi chiesi se non fosse di colpo impazzito. E anche Bella doveva aver reagito come me, stando al suo sguardo scettico.
    “Se ne fossimo certi al cento per cento, ci saluteremmo come vecchi amici.” Aro non capiva cosa volesse dire Edward. Nel frattempo Alice era sempre più vicina. A breve l’avrebbero sentita anche gli altri.
    “Allora ho qualcosa per te, amico.” Edward ridacchiò.
    “Non credo, Edward. Lei è unica, non si può sapere cosa...”
    “Unica… no. Rara, sicuramente. Ma non unica.” Edward guardò verso Bella. “Aro, potresti gentilmente chiedere a Jane di piantarla con gli attacchi diretti a mia cognata?”Aro alzò una mano, mentre la nostra intera famiglia guardava Edward. Ora non ero più solo io a credere che avesse qualcosa in mente. “Alice!” La voce di Edward era appena più alta del normale mentre chiamava la sua compagna.
    Tutti attorno a noi – compreso Aro – bisbigliavano il suo nome. Esme sembrava sollevata nel sapere che era tornata. E anche Carlisle. Alice arrivò in pochissimi secondi, entrando con grazia nello scudo e raggiungendo con un balzo Edward. A poca distanza c’era Kachiri, il terzo membro del clan delle amazzoni. E poi un ragazzo con la pelle di un marrone scuro molto intenso e una vampira dalla pelle olivastra.
    Edward riprese la parola, non appena ebbe potuto dare un bacio a Alice. “Aro, nelle ultime settimane Alice è stata impegnata in una ricerca personale. Ed è tornata con ciò che cercava.” Si voltò verso di lei. “Fai tu le presentazioni?”
    Caius ringhiò che ne aveva abbastanza di testimoni, ma Aro lo tacitò. Alice fece un passo avanti. “Lei è Huilen, e lui è suo nipote Nahuel.”
    Aro chiese a Huilen di parlare. Alice le fece un cenno affermativo e Kachiri le posò una mano sulla spalla, per tranquillizzarla. “Il mio nome è Huilen. Avevo una sorella, Pire. Un giorno mi disse che un angelo l’andava a trovare di notte. Ma capii subito che c’era qualcosa che non andava. Era coperta di lividi su tutto il corpo. Cercai di metterla in guardia da quell’angelo, come lo chiamava lei. Sapevo – grazie alle nostre leggende - del Lobishomen, un demonio che seduceva le belle ragazze per procreare. Ma lei non volle ascoltarmi. Quando però mi disse che era incinta di lui, la aiutai a nascondersi. I nostri genitori l’avrebbero uccisa. Ovviamente l’angelo era sparito, ma rimasi accanto a Pire, aiutandola a nutrirsi di cibo e sangue proveniente da animali. Volevo salvarla, avrei voluto averne il tempo. Ma il bambino la uccise venendo al mondo. Prima di morire, Pire mi chiese di occuparmi di lui, del suo Nahuel. Glielo promisi. Ma quando presi il bambino, lui mi morse e così mi nascosi nella foresta, pronta a morire. Invece, due giorni dopo, mi sono risvegliata e Nahuel era accanto a me, addormentato. Avevo capito cosa ero diventata. E mi presi cura di lui, finché non fu in grado di cacciare da solo. Non abbiamo mai lasciato la nostra foresta finché Alice non ci ha parlato della bambina che abita qui. Nahuel era curioso di conoscerla.”
    “Quanti anni hai, Nahuel?” Aro fissava curioso il giovane.
    “Centocinquanta, più o meno. Non contiamo gli anni che passano.” Nahuel aveva una voce limpida e chiara, quasi senza alcun accento, a differenza di sua zia.
    “Dopo quanti anni hai raggiunto la maturità?”
    “Circa sette anni dopo la mia nascita.”
    “E non sei mai cambiato da allora?” Nahuel scosse la testa. “Di cosa ti nutri?”
    “Cibo, sangue… non fa differenza.”
    “E hai creato un’immortale quando eri appena nato?”
    “Sì, ma nessun’altra lo sa fare.” Aro lo guardò con sguardo interrogativo. “Intendo, le mie sorelle.”
    Aro lo guardò con sguardo calcolatore. “Raccontaci la tua storia.”
    “Mio padre venne a cercarmi, qualche anno dopo la mia nascita. Non aveva mai avuto figli maschi, prima di me. Voleva che lo raggiungessi. Ma io avevo mia zia accanto, e gli dissi di no. Le mie sorelle invece sono rimaste sole, e lui le ha soggiogate. Ma non sono velenose. Non so se dipende dal sesso.”
    “Come si chiama tuo padre?” Caius aveva gli occhi ridotti ad una fessura.
    “Joham. Crede di essere uno scienziato. Vuole creare una razza eletta.” Al solo parlare di suo padre, Nahuel si riempiva di disgusto.
    “Tua figlia è velenosa?” Caius stavolta guardò Bella, che scosse la testa in modo deciso. Poi fissò Carlisle, me ed Edward. “Aro, occupiamoci di questa atrocità e poi andiamo verso sud.”
    Aro guardò a lungo Bella. “No, fratello. Qui non c’è alcun pericolo. Questi mezzi vampiri sembrano del tutto uguali a noi.”
    “E’ questo il tuo voto?” sputò Caius.
    “Sì.” Quando Caius chiese notizie su Joham, Aro convenne che dovevano andare a parlargli.
    “Lasciate in pace le mie sorelle, però. Loro sono innocenti.” Nahuel sembrava davvero preoccupato per la loro sorte, ma Aro lo rassicurò. Poi si rivolse verso i suoi.
    “Amici miei, oggi qui non si combatte.” I testimoni, con molta cautela, iniziarono ad andarsene. Poi Aro si voltò verso di noi, con l’aria di volersi scusare. “Carlisle, sono felice che abbiamo risolto tutto senza combattimenti. Spero non ci sia rancore.”
    “Va’ in pace, Aro.” Carlisle usò un tono secco. “Fa’ solo in modo che le tue guardie caccino lontano dalla nostra zona. Qui dobbiamo ancora mantenere il nostro anonimato.”
    “Ma certo, amico mio. Mi dispiace che disapprovi questa nostra tradizione.” Gli rivolse un mezzo sorriso. “Forse, col tempo, mi perdonerai.”
    “Forse, col tempo, se ci dimostrerai amicizia.”
    Aro chinò il capo, poi si voltò e sparì con la guardia al seguito.
    “E’ finita, ce l’abbiamo fatta.” Edward fu il primo a rompere il silenzio teso che era calato su di noi.
    “Rilassatevi, abbiamo vinto!” Alice era euforica. Si voltò verso Edward e lo baciò con trasporto.
    Tutto intorno a noi esplosero risa e urla di gioia. Rose baciò nuovamente Emmett, un po’ più a lungo e con più passione. Benjamin e Tia si abbracciarono, così come anche Carmen ed Eleazar. Carlisle ringraziò i nostri nuovi amici sudamericani. Esme stritolò Alice in un abbraccio. Garrett sollevò Kate in aria e la fece volteggiare. Bella strappò Ness dalla groppa di Seth e se la strinse al petto. Ovviamente io strinsi entrambe tra le mie braccia, baciando a lungo la fronte della mia adorata bambina e le labbra di mia moglie.
    “Possiamo restare insieme, adesso?” Ness sembrava ansiosa.
    “Per sempre, amore mio.” Bella la baciò sulle guance.
    “Per sempre, tesoro. Vi amo più della mia stessa vita.” Strinsi ancora le mie ‘donne’ in un abbraccio. Finalmente l’incubo era passato. Ora l’eternità sarebbe stata nostra, e nessuno ci avrebbe potuto fermare.

    *****


    Bella
    “Beh, sì… diciamo che alla fine è stato tutto merito suo.” Edward mi indicò, sorridendomi per la prima volta da quando ci eravamo conosciuti. Eravamo rientrati in casa Cullen, ma eravamo rimasti solo noi di famiglia e i nostri nuovi amici sudamericani. Tanya e Kate avevano bisogno di elaborare il lutto per Irina, e Garrett decise di seguirle a Denali. I nomadi se ne andarono subito – anche Peter e Charlotte, ma ci promisero di restare in contatto. A quanto pare, mi trovavano più simpatica e più adatta a Jasper, rispetto ad Alice. Benjamin e Tia raggiunsero Amun a casa loro. Le amazzoni si fecero promettere di andare a trovarle, prima di tornare in Amazzonia. Il clan degli irlandesi si trattenne un po’ di più – giusto il tempo perché Carlisle potesse congratularsi con Siobhan per aver fatto andare tutto bene.
    “Ma piantala!” Scossi la testa. Mi sentivo euforica per la vittoria, ma completamente svuotata. Quello scudo era stato duro da mantenere.
    “Guarda, Aro era terrorizzato da te! Hai praticamente annullato i suoi talenti. Senza Jane e Alec, sapeva benissimo che non avrebbe potuto vincere.” Edward poi si voltò verso Alice. “Se non fosse arrivata lei, con la scusa perfetta per ritirarsi, forse avrebbe continuato a cercare scuse per attaccarci, senza mai decidersi. Erano in netta minoranza, e non è mai accaduta una cosa simile.”
    “E poi c’erano anche i lupi,” aggiunse Emmett.
    “Infatti. Loro li hanno bloccati, all’inizio. Ma è stata Bella la nostra arma segreta. E Aro – mi spiace dovertelo dire – non vede davvero l’ora di averti tra le sue guardie, insieme a Alice.”
    “Sì, certo. Prima però deve passare sul mio cadavere.” Jasper mi strinse a sé e mi baciò.
    “Alice,” dissi quando jasper mi lasciò andare. “Perché mi hai fatto credere che saremmo morti?”
    “Perché era una delle possibilità. E dovevi essere pronta, per Ness.”
    “Potevi dirmelo, però.”
    “A te? Che fai schifo come attrice? Ci avrebbero scoperti subito, anche senza leggere la tua mente.”
    Volevo infuriarmi con lei, volevo spaccarle qualcosa addosso per avermi fatta stare in ansia tutto quel tempo. Ma ero felice che avesse ottenuto il suo scopo. “D’accordo… ti perdono.”
    “E poi non sapevo se sarei riuscita a trovare Nahuel. Dovevo mandarvi le amazzoni, trovare Peter e Charlotte. A proposito, che c’è di così interessante a Rio?”
    La guardai confusa. “Rio? Oh… No, nulla. Dimentica Rio.” Giusto, Rio de Janeiro. Dove volevo che incontrasse Ness e Seth, nel caso avessimo perso.
    Notai Nahuel che mi fissava… o forse fissava Nessie, addormentata tra le mie braccia? Comunque, la cosa mi sembrava strana a prescindere. Ma non volevo preoccuparmene in quel momento. Ero stanca, volevo solo mettere la mia piccolina a letto e non pensare più a nulla. Guardai Jasper, e lessi nei suoi occhi il mio stesso desiderio. Salutammo la nostra famiglia e gli amici, prima di dirigerci verso il cottage. Lasciai Ness nel suo lettino, tranquilla e felice nel suo sonno sereno.
    “Amore, cosa hai fatto a J. Jenks per farlo spaventare così?” Raggiunsi Jasper in soggiorno e mi lasciai cadere sul divano.
    “Come lo conosci?” Si voltò a guardarmi sospettoso.
    “Alice mi ha mandata da lui, per dei documenti per la fuga di Nessie.”
    Jasper mi scrutò ancora un istante. “Beh, per esperienza credo che alcuni rapporti di lavoro funzionano meglio se motivati dalla paura, più che dal guadagno.”
    “Mmmmh… Ti spiace se da ora in avanti mi occupo io di lui? Non vorrei che gli venisse un infarto.”
    “Ti piace?”
    “E’ simpatico.”
    “Ok, te ne occuperai tu… insieme a me. Basta che non mi tradisci con lui, però.”
    Risi. “Mai. Nemmeno se fosse l’ultimo uomo sulla faccia della Terra. Ho messo a rischio troppe cose per stare con te.” Lo baciai.
    “Ho corso anche io i miei rischi. Soprattutto, ho deciso di fidarmi di te e non chiederti cosa stessi facendo o a cosa stessi pensando ogni volta che ti accigliavi o ti sentivo tesa.” Mi baciò. “Sapevo che, se mi avessi potuto dire qualcosa, lo avresti fatto. E immaginavo che Alice volesse tenere Aro all’oscuro. O avrebbe avvisato per lo meno Edward.”
    Rimanemmo stretti in un lungo abbraccio per qualche istante. Poi chiesi a Jasper come mai Nahuel aveva quell’aria strana guardando Ness.
    “In realtà guardava te.” Lo guardai confusa. “Tu sei sopravvissuta alla nascita di Ness. Sua madre invece è morta a causa sua. E’ sempre stato convinto di essere malvagio, anche se sua zia Huilen ha cercato di inculcargli comportamenti positivi. E poi ha visto te, e ha immaginato quello che avrebbe voluto per sua madre. E forse, grazie a te, inizierà a perdonarsi e a vivere una vita più felice.”
    Sorrisi, pensando a quanto potesse essere bello per Nahuel vedere che non tutte le mamme dei suoi simili erano destinate alla morte, e magari avrebbe potuto aiutare qualcuna delle sue sorelle a venire al mondo senza distruggere la fragile umana che l’aveva partorita. Poi pensai alla nostra famiglia, finalmente felice – anche se con qualche eccezione.
    “Secondo te Edward sarà ancora un problema?”
    Jasper ci pensò su un attimo. “Penso che oggi tu lo abbia strabiliato. Sai, Edward è sempre stato quello il cui compito era proteggere la famiglia. Leggendo la mente di chiunque si avvicini, può facilmente capire se siamo in pericolo o meno. Ma ora, con il tuo scudo, hai dimostrato di voler bene a tutti quelli che lui ama, e ha capito che – anche se a causa del nostro amore siamo stati in pericolo più di una volta – siamo diventati solo più forti e più uniti. E questo per lui è più di quanto abbia mai pensato di avere con un nuovo membro della famiglia.” Mi accarezzò un braccio, facendomi rabbrividire. “Perciò, sei al sicuro. E poi credo che, in fondo, sia sempre stato affascinato da Ness. Quindi, anche se controvoglia, alla fine avrebbe combattuto per lei.”
    Sorrisi contenta di quel lieto fine. Non avrei più dovuto preoccuparmi di tiri mancini da parte di Edward e Alice. Avrei solo dovuto occuparmi di mia figlia e di mio marito, per sempre.

    The End


    *****


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    *****


    La parte in cui viene raccontato lo scontro tra i Volturi e i Cullen è ripresa quasi interamente dali capitoli finali di Breaking Dawn (con alcuni cambiamenti, ovviamente!), così come anche l'incontro tra J. Jenks e Bella. Lo scontro tra i neonati e i Cullen è ripreso da Eclipse. Ci sono altri piccoli pezzi, qui e là, ripresi dai vari libri della saga.

    Edited by Nike8437 - 11/9/2019, 18:12
     
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    oh cavolo mi hai fatto scendere anche la lacrimuccia...che bella immagine...bellissimo racconto...
     
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    L'hai letta tutta?!?
     
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